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Le mille e una notte - Il mercante e il principe

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juri_92
view post Posted on 29/8/2008, 13:32




Il mercante e il principe

C’era una volta un mercante sempre in viaggio nel deserto. Un giorno di sole prese il suo cavallo e partì per una terra lontana. Dopo molto tempo di stancante viaggio la sua vista fu rasserenata dalla veduta di un’imponente oasi all’orizzonte che si prestava a fargli da riparo per la notte che veniva.
Quando vi fu arrivato scorse ogni di meraviglia, limpidi laghi ricchi di pesci, nelle cui acque era possibile specchiarsi, piante di ogni genere che offrivano riparo dal calore del sole, ogni sorta di animali mai visti dal mercante e ai quali era possibile avvicinarsi per deliziarli con delle carezze sul folto manto peloso.
Il mercante fu lieto di poter sostare in questo paradiso e dopo aver recuperato le forse decise di visitare l’oasi cosi da poter ammirare altrettante bellezze.
Camminò verso il centro e scorse, in lontananza, coperto in parte dalle piante, un enorme palazzo tutto in oro massiccio, con le cupole del tetto d’argento, che risplendeva e accecava tutti i viandanti ma allo stesso tempo teneva lontani i superstiziosi predoni.
Continuando a marciare nella selva che lo circondava arrivò a farsi ragione che il palazzo si trovava al centro di un enorme città la cui entrata era indicata con enormi archi di zaffiro che ne rendevano mirabile la vista.
Abbagliato da tanta bellezza il mercante non si fermò ed entrò per saperne di più.
La città era più che mai viva e attiva e gente di tutti i regni e le religioni stavano in compagnia per divertirsi…Si stava svolgendo anche un mercato e si vendevano materiali che il mercante non aveva mai visto prima, mirabili stoffe, tappeti con poteri particolari e pappagalli capaci di cantare qualsiasi ode.
Interessato il mercante passò l’intera mattina ad osservare ciò che per lui era nuovo ma allo stesso tempo fantastico.
Quando si rese conto che l’ora di pranzare era ormai giunta decise di entrare in una piccola locanda chiamata il “cavallo fatato”.
Al’intero ci si poteva riposare su comodi divanetti sopra a fantastici tappeti e tutt‘intorno era ornato di diamanti che brillavano rendendo ancora più piacevole la sosta in tale luogo. Offrì al cameriere i suoi denari e questo lo ricompensò con grande quantità di buonissimo cibo e il mercante fu più che lieto di poter assaporare tali gusti a lui prima sconosciuti ma che mai più avrebbe dimenticato.
Terminata la cena il mercante si accostò all’uscita ma prima i attraversarla si rivolse al cameriere che tanto lo aveva ben nutrito e gli chiese: “Perdoni signore la mia curiosità, ma sarei molto felice di sapere a chi appartiene quel sommo palazzo d’oro che per ore ha incantato la mia veduta”
Ello rispose “Ebbene quello è il palazzo del principe, esso è stato rinchiuso li affinchè possa trovare il vero amore,si dice infatti che solo che supererà le tre prove imposte dal genio messo a guardia della porta potrà avere il principe in sposo, esso infatti sarà devoto di vero amore. “
Il mercante soddisfatto rese grazie ed uscì dalla locanda per dirigersi verso il palazzo…avvicinandosi ad esso si rese conto di quanto questo fosse veramente immenso e pregiato…osservò ogni suo ornamento e il suo occhio ricadde sul grande balcone dal quale, proprio in quel momento, stava affacciato il principe.
Era un giovane di magnifico aspetto, con tanta grazia ed eleganza nei movimenti, talmente bello che il mercante se ne innamorò subito.
Deciso ad averlo corse subito all’entrata ma prima che potesse raggiungere l’uscio un enorme genio gli apparve d’innanzi spaventandolo e facendolo cadere al suolo.
“Chi sei tu per poter attraversare la porta del castello e stare con il principe?” strillò il genio.
“Io sono un semplice mercante” rispose cauto “Ma sono tremendamente innamorato del principe sua signoria.”
Il genio lo guardò con aria tanto torva da fargli temere una triste sorte “Provi tu vero amore verso il principe?” chiese.
“Si signore, io provo vero amore” rispose il mercante con umiltà.
“Sei pronto a dimostrarlo?” domandò nuovamente il genio.
“Si signore, sono pronto”
Immediatamente il genio trasportò il mercante vicino ad un enorme vulcano, la lava scorreva in un fiume che separava il mercante dal genio…vicino al innamorato vi era anche la propria carrozza delle mercanzia che Rappresentava tutto l’oro che gli era rimasto che assai poco e bastava giusto a sfamarlo.
“Ora devi riuscire ad attraversare il fiume di lava e a venire da me se vuoi superare questa prova” disse il genio.
Il mercante iniziò subito a ragionare, capì che se avesse cercato di saltare il fosso vi sarebbe caduto dentro incontrando una morte dolorosa nel fuoco.
Cercò qualche oggetto ma si rese conto che l’unica possibilità era quella di gettare nel fuoco la sua carrozza e di usarla come scialuppa prima che essa venisse sciolta..
Avrebbe cosi perso ogni sua ricchezza, ma non esitò, gettò nella lava la sua mercanzia e la usò come ponte per raggiungere cosi il genio.
Esso lo guardò “Molto bene, hai sacrificato la tua ricchezza per amor del principe, questo è segno di amore vero” disse “Passiamo alla seconda prova”
Il vulcano sparì e al suo posto apparve un enorme e splendido palazzo dentro al quale fu condotto il mercante. Appena arrivato all’interno gli andarono incontro donne e uomini dall’ineguagliabile bellezza che in nessun altro luogo se ne potevano ammirare di cotanta grazia e finezza.
Essi si presentarono senza alcun velo mostrando il nudo corpo al mercante e offrendosi e lui per innumerevoli notte…esso però, riportando alla mente l’immagine del suo amato principe li respinse tutti rifiutando le loro allettanti offerte.
Il genio fu soddisfatto “Molto bene, hai sacrificato la tua castità al di fuori del principe , questo è segno di amore vero; Passiamo alla terza prova.”
Di nuovo per magia la stanza e tutti i suoi abitanti sparirono e il mercante ed il genio si ritrovarono in un’altra stanza…dentro ad essa però, su un morbido letto di seta, giaceva seduto il principe che si meravigliò alla vista del mercante.
Il genio si incamminò e salita una scala si infilò in un piccola botola di vetro dal quale era possibile vederlo e attraverso la quale poteva accedere una sola persona.
“Ebbene, soltanto uno dei due può accedere alla botola, e l’altro deve morire.” Disse il genio e fece apparire nelle mani del mercante una grande spada affilata.
Il mercante guardò il principe il quale indietreggiò spaventato…l’avrebbe ucciso per andare nella botola? Il mercante non esitò e si infilzò con la spada morendo all’istante.
Il genio uscì dalla botola, si avvicinò al mercante e lo risvegliò dalla morte.
“Molto bene, hai sacrificato la tua vita per amor del principe” disse “Questo è segno di amore vero; ora puoi avere il principe…”
I due si incontrarono e poterono baciarsi vivendo cosi per sempre felici e contenti.





 
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